Il 20 marzo 1998 esce in Italia Totò che visse due volte, diretto da Daniele Ciprì e Franco Maresco. Il film, suddiviso in tre episodi (su un emarginato in cerca di soldi per andare con una prostituta, su un gay che teme di recarsi alla veglia funebre del suo amante e su un angelo e un messia in una terra senza speranza), si scontra con la censura, che in un primo tempo ne blocca addirittura la distribuzione. Questo nonostante l’opera, in bianco e nero, certo provocatoria ma simboleggiante l’urlo disperato di un’umanità prossima alla fine, abbia ricevuto (esigui) finanziamenti pubblici.