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Trama

Per incanalare meglio il talento acerbo di Jimmy Bly, imberbe pilota di formula Cart già vessato dal fratello manager DeMille, il patron Carl Henry richiama in scuderia il dimenticato Joe Tanto, campione in disarmo.

L’intento è quello di contrastare Beau Brandenburg, fino a ieri imbattibile. La contesa è inasprita dal fatto che Sophia, cacciata da Beau, si è messa con Jimmy. Anche Joe, che simpatizza con la giornalista Luc, ha problemi di cuore: la sprezzante ex-moglie Cathy ha sposato il più giovane Memo, che corre con Jimmy.

Recensione

Scritta dallo stesso Stallone con una matita non temperata, la pellicola, che di sportivo conserva solo una vana virilità, testimonia la buona volontà dell’attore italo-americano (che ce la mette tutta per recitare in maniera meno statica del solito): spazio per molti personaggi, capacità di imparare dai propri errori, morale imperante.

Il finnico Harlin, già con Sly nell’appena interessante Cliffhanger, inventa soggettive sotto-casco e segue una ruota che vola fra il pubblico, addobba gli incidenti e aggiunge poco altro a una vicenda che se migliora pallidamente verso la fine, sciorina stereotipi esasperanti e indugia su scene inutili o ridicole (lo spettacolare inseguimento per le strade di Chicago).

Kip Pardue, per chi avesse visto Il sapore della vittoria, era “Raggio di Sole”. Le auto da corsa sono guidate, fra gli altri, da Jean Alesi, Michael Andretti e Jacques Villeneuve.

Max Marmotta