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Trama

I mostri che turbano il sonno dei bambini non sono affatto frutto di fantasia. Abitano infatti la città di Mostropoli e quotidianamente visitano il nostro mondo per spaventare i cuccioli umani, le cui urla sono la loro principale fonte di energia, gestita e smistata dalla Monsters & Co., azienda presieduta da Waternoose. Qualsiasi intrusione esterna è ritenuta estremamente pericolosa e richiede l’immediato intervento di speciali reparti di disinfestazione.

Gli amici fraterni Sully e Mike, uno spaventatore e l’altro tecnico della ditta, a causa di un imprevisto si trovano improvvisamente tra i piedi una vivace femminuccia, soprannominata Boo, e incontrano parecchi ostacoli per rimandarla illesa nella sua dimensione, specie da parte dell’invidioso Randall, che aspira a diventare impiegato dell’anno.

Recensione

Incantandoci ancora una volta con le straordinarie potenzialità della grafica tridimensionale, il pioniere sempre più produttore John Lasseter promuove l’idea dell’esordiente Pete Docter (32 anni, tecnico della Pixar da 12) realizzando la migliore opera mai partorita dalla sua giovane azienda.

La grande creatività (visiva e narrativa), i numerosi spunti comici (in odore di slapstick) e un’acuta riflessione sull’universo e sulle fobie infantili costituiscono i punti di forza di una pellicola memorabile che, strano a dirsi, è retta da una struttura palesemente di stampo classico che non disdegna spassose citazioni, anche di probabili influenze artistiche degli autori (come non paragonare la travolgente sequenza delle porte con i corti della Warner?).

Fondamentali, per un’immediata ed efficace caratterizzazione dei buffi personaggi, le voci dei doppiatori, grossi nomi dello show business americano, perfettamente rese da noti professionisti nostrani.

Al film è abbinato il cortometraggio Pennuti spennati di Ralph Eggleston. In questa guerra senza esclusione di colpi tra la Disney/Pixar, la Dreamworks e la ritardataria Fox, attualmente le principali detentrici della “nuova” frontiera dell’animazione, gli unici a divertirsi come matti saranno gli spettatori.

Sax Marmotta