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Trama

Parigi 1899. Il giovane scrittore inglese Christian si trasferisce a Montmartre e si lega al gruppo di bohémiens che fa capo a Toulouse-Lautrec.

L’intento di mettere in scena uno spettacolo teatrale innovativo li spinge verso il Moulin Rouge, locale notturno notissimo in tutta la città pieno zeppo di ballerine-prostitute.

Il gestore Harold Zidler indirizza le ragazze verso i clienti più facoltosi; la più richiesta è la bella Satine, che, seducendo il ricco Duca di Monroth, vuole coronare il sogno di diventare una vera attrice.

Per un equivoco Christian viene scambiato per il nobile risvegliando nella cortigiana sentimenti assopiti.

I due giovani innamorati, decisi a trasformare il Moulin Rouge in un teatro, organizzano una fitta trama di inganni per il Duca, principale finanziatore e spasimante di Satine.

Recensione

Il talento visionario di Luhrmann raggiunge con Moulin Rouge il suo apice. Alla mesta introduzione, in bianco e nero sgranato, segue un incontrollabile e rutilante vortice di colori, musica e danza.

Lo stile ormai inconfondibile del regista filtra gli elementi classici del musical, e con un gioco di riprese, ora bruscamente accelerate, ora dilatate dal ralenti, scaraventa lo spettatore nel pieno della vicenda, il cui triste epilogo è annunciato fin dalle prime battute.

Nella seconda melodrammatica parte si sente ancora il peso di Shakespeare, a confermare che Romeo+Giulietta resta un imprescindibile modello strutturale.

Il vero colpo di genio è teorizzare una diffusione della cultura bohémienne a livello mondiale. Gli ideali di verità, bellezza, libertà e amore sono alla portata di tutti, e qual è il modo migliore di mostrarlo se non creando un divertente collage dei pezzi più noti di Marilyn Monroe, Madonna, Elton John, David Bowie, Whitney Houston, Beatles, Police, U2, Queen e anche Nirvana? La grande creatività del regista, con l’apporto delle fantasiose scenografie di Brigitte Broch, oltre al totale coinvolgimento dei due bravi protagonisti-cantanti, rende l’opera assolutamente unica.

L’australiana Kylie Minogue è la fatina verde dell’assenzio, mentre il tenore Plácido Domingo presta voce e faccia alla luna.

Sax Marmotta