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Trama

Donald Sinclair, eccentrico milionario padrone del casinò Venetian nonché organizzatore di passatempi per ricchi incalliti scommettitori, convoca un gruppo di persone scelte a caso per invitarle a partecipare a una singolare corsa.

Il primo a raggiungere la stazione di Silver City in Nuovo Messico vincerà due milioni di dollari. Vera, da poco riunitasi con la figlia Merrill, Owen, arbitro pasticcione della NFL, Randy, in vacanza a Las Vegas con la famiglia, l’inglese narcolettico Macoglions, i fratelli Cody e il giovane giudice Nick partono utilizzando tutti i mezzi a disposizione e senza rinunciare a reciproci colpi bassi.

Recensione

Pioniere del cinema demenziale americano, Jerry Zucker, dopo i blockbusters Ghost e Il primo cavaliere, torna alle origini con un remake di Questo pazzo, pazzo, pazzo, pazzo mondo (1963, di Stanley Kramer con Spencer Tracy), retto da una solida sceneggiatura, che pesca anche nello slapstick, e da comici che vantano una lunga carriera televisiva, dagli inglesi Rowan Atkinson (ex-Mr.

Bean, nel ruolo del britannico Macoglions, che nella versione originale si chiama invece Enrico Pollini) e John Cleese (ex-Monthy Python, nuovo Q della serie 007 e qui Sinclair) agli americani Whoopi Goldberg (Vera), Jon Lovitz (Randy) e Cuba Gooding jr. (Owen). Il film, anche se ben ritmato e ricco di sequenze memorabili, pecca nella caratterizzazione monocorde dei personaggi (troppo simili nella loro stupidità) ed esagera con un finale eccessivamente buonista, musicato dai fanciulleschi Smash Mouth, che identifica ormai il giovanissimo pubblico come principale destinatario di questo tipo di pellicole.

Sax Marmotta