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Trama

Carla è praticamente sorda. Con l’aiuto di un apparecchio acustico, lavora come segretaria in una importante società edilizia, dove però è derisa e sfruttata da anni.

Afflitta dallo stress e dal senso di inadeguatezza, ha la possibilità di assumere un assistente. Lo trova in Paul, giovanotto con precedenti penali in libertà vigilata (deve presentarsi periodicamente dal funzionario Masson).

Il bisogno di rivalsa della donna e i debiti insoluti dell’uomo, invischiato con il pericoloso Marchand, fanno nascere tra i due una strana e non sempre limpida alleanza, che li aiuta a risolvere i reciproci problemi.

Carla, fra l’altro, è attratta da Paul.

Recensione

Non è eccelso ma è intrigante questo lavoro di Jacques Audiard. Probabilmente perché i protagonisti sono descritti minuziosamente o perché i dialoghi sono puntualissimi e riassumono perfettamente il loro passato.

La sordità in se stessa non è importante: Carla (un’eccezionale Emmanuelle Devos) riesce a capire coloro che la circondano anche senza il suo apparecchio, poiché legge i movimenti delle labbra (capacità di cui approfitta Paul e che le tornerà utile); l’aspetto da sottolineare è che ciò la rende diversa e quindi “inferiore” in un mondo cinico e avido (il settore della sua compagnia è lì a ricordarlo).

In quanto al disadattamento di Paul, non viene mai descritto in modo complementare, e neanche canagliesco.

Insomma, si evitano le vie ampiamente battute e si mantiene, malgrado qualche lungaggine, saldamente la rotta.

Max Marmotta