
Come se fosse amore
- Roberto Burchielli
- Alessandro Bianchi, Barbara Tabita, Chiara Muti, Gino Paoli, Michelangelo Pulci
- Commedia, Musicale
- Italia
- 29 November 2002
Trama
Figlio di un brillante inventore, Aurelio Milano ha deciso di portare a termine l’ultimo progetto del genitore defunto: il trasognatore, un complicato macchinario in grado di modificare i caratteri e le attitudini delle persone mentre dormono.
Aiutato dai fedeli assistenti Angelo e Vincenzo, il giovane lo sperimenta su tre taxisti assai problematici, l’intrattabile Costantino, l’ipocondriaco Gilberto e il superstizioso Giotto.
Constatato il successo, Aurelio, grande appassionato di cocomeri (si reca spesso alla bancarella dell’amica Romana), prova a conquistare grazie all’apparecchio la vicina di sempre Chiara Lanini, candidata alla carica di sindaco di Genova, riuscendoci.
Ma l’elettrotecnico (è il suo mestiere ufficiale) ignora i limiti della sua creazione, e non sa neanche che uso vogliono farne le sue prime tre “cavie”… .
Recensione
Stelle del cabaret ligure assurte a fama nazionale grazie alla trasmissione televisiva “Ciro” (1997-98), i Cavalli Marci (dei quali per un po’ hanno fatto parte pure Luca Bizzarri e Paolo Kessisoglu) esordiscono nel loro primo lungometraggio (musicale, genere piuttosto raro da noi), il cui soggetto appartiene, oltre agli sceneggiatori, anche a Francesco Freyrie e a Fabrizio Lamberti (uno degli elementi del gruppo, pure autore delle talvolta vivaci musiche).
La scrittura a troppe mani, però, come accade nella maggior parte dei casi, nuoce al film, che paradossalmente risulta avaro di trovate, di mezzi e soprattutto di occasioni di riso.
Peccato, perché il protagonista Michelangelo Pulci, pur bravo, con i suoi personaggi per il piccolo schermo aveva dato prova di grande versatilità, e il medley di canzoni famose per persuadere/dissuadere Aurelio della/dalla sua idea e la ballata latino-americana dei taxisti arricchiti sono abbastanza riusciti.
Non si può dire lo stesso delle volenterose ma forzate citazioni di Esther Williams & Co.: il colore c’è, ma non impedisce alla pellicola di dare l’impressione di durare più della sua ora e mezza scarsa.
Paoli, che canta un pezzo scritto dagli stessi protagonisti, è Tolomeo, il padre di Aurelio.