
Frida
- Julie Taymor
- Alfred Molina, Geoffrey Rush, Mía Maestro, Salma Hayek
- Drammatico, Sentimentale
- Canada, Messico, Stati Uniti
- 29 August 2002
Trama
A partire dal 1922, la vita della pittrice messicana Frida Kahlo, figlia di un esule ebreo tedesco. Dal rapporto con la sorella Cristina a quello con il fidanzato Álex; dall’incidente in autobus che avrebbe segnato la sua esistenza all’unione appassionata e per molti versi infelice con il pittore Diego Rivera, infedele cronico e ancora legato alla precedente moglie Lupe; dalle prime tele, pervase di sofferenza, alle trasferte a New York (dove il marito lavora per Nelson Rockfeller) e Parigi; dalla frequentazione dei salotti della fotografa Tina Modotti all’incontro con il transfuga Trotsky; dalle lotte comuniste agli amori lesbici.
Senza mai dimenticare la propria arte.
Recensione
È pure il film della vita –per importanza, non per dati biografici– della minuta Salma Hayek, meno famosa di Madonna e Jennifer Lopez sulle quali l’ha spuntata per ottenere il ruolo (subentrando anche nella produzione).
Si poteva scivolare nella “televisività”, ma fortunatamente dietro la macchina da presa è stata chiamata Julie Taymor, il cui talento figurativo era evidente già in Titus.
La regista inventa scene abbastanza creative (lo stato comatoso, la conquista della Grande Mela) e rielabora con fantasia i quadri della Kahlo, tenendo sempre a mente che tali immagini nacquero dalla sofferenza, fisica e mentale, tanto che le abbozzate analisi verbali sono assolutamente accessorie.
Insostituibile, a questo proposito, l’apporto delle luci e dei colori di Rodrigo Prieto, ma anche la colonna sonora di Elliot Goldenthal gioca un ruolo preminente.
In mezzo a tante partecipazioni di amici attori (accreditate solo nei titoli di coda), notevole appare la prova di un ingrassato Alfred Molina (Rivera).
C’è un blooper: se la madre di Frida muore nel ’32, come mai la protagonista va a vedere al cinema King Kong (che è dell’anno dopo) in una scena precedente? .