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Trama

Vietnam, 1952. La guerra d’Indocina si avvia verso la conclusione. Le truppe comuniste conquistano terreno a scapito dei coloni francesi. L’inglese Thomas Fowler, maturo reporter del Times, vive ormai in pianta stabile a Saigon, dove manda avanti un piccolo ufficio e mantiene l’amante Phuong.

Un giorno si imbatte nell’americano Alden Pyle, appena giunto in città al seguito di un’equipe medica, con il quale stringe subito amicizia.

Il giovane Alden si innamora però della donna del giornalista, senza rinunciare a un tentativo di corteggiamento.

Fowler, ulteriormente svantaggiato da un’imperdonabile bugia che delude l’amata, cerca di concentrarsi sul lavoro per evitare un rientro forzato a Londra: con l’aiuto del suo collaboratore Hinh raggiunge la città di Phat-Diem, dove l’attacco delle truppe rosse è dato per imminente.

Recensione

Nuova trasposizione del romanzo omonimo di Graham Greene (la prima, diretta da Joseph L. Mankiewicz, risale al 1957 ed è di poco posteriore alla pubblicazione del libro), dove la critica all’allora nascente imperialismo americano rimane fortunatamente integra, ricordando all’opinione pubblica come il terrorismo sia stato più volte utilizzato pure dalle cosiddette forze del bene.

Un’opera dalle notevoli potenzialità, basata su un singolare triangolo amoroso, orchestrato da due autentici gentiluomini i quali, senza sottrarsi interamente a quel conflitto essere/apparire che inquina già la loro quotidianità, si contendono la deliziosa lolita Phuong (Do Thi Hai Yen) prima che la tragedia irrompa nelle loro esistenze.

E ci sarebbero molti altri elementi per dare corpo a una pellicola toccante e impegnata se dietro la mdp non ci fosse il mestierante Philip Noyce, visibilmente preso dalla confezione piuttosto che dalla dinamica del soggetto.

Salvano almeno le apparenze il faccione tranquillo di Brendan Fraser (Alden Pyle) e l’inossidabile fascino di Michael Caine (Thomas Fowler), alle prese con il carattere più curato della vicenda: una simpatica canaglia d’altri tempi, la quale non sfugge alla tentazione del tradimento e a una conseguente maturazione professionale e sentimentale.

L’uscita del film, prodotto anche da Anthony Minghella e Sydney Pollack, è stata rimandata dalla Miramax in seguito agli eventi dell’11 settembre.

Esiste infatti anche una versione di 118’.

Sax Marmotta