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Recensione

Un altro amante finito male e sono di nuovo potenziali guai giudiziari per la provocante scrittrice Catherine Tramell, sotto le cui spire cade stavolta un onesto detective.

Atmosfere torridamente simili all’originale, false piste, soluzione ambigua e il gioco è fatto. I produttori, al grido di “a noi gli occhi”, hanno incantato per un mesetto il pubblico confezionando questo seguito tanto più vacuo quanto temporalmente distante dal prototipo di Verhoeven, commerciale quanto si vuole ma nel segno di uno stile.

Certo, tutto considerato poteva andar peggio, e il côté giallo non è poi così insoddisfacente.

Max Marmotta