
Tutto può cambiare
- John Carney
- Adam Levine, Hailee Steinfeld, Keira Knightley, Mark Ruffalo
- Commedia, Da Riscoprire, Drammatico, Musicale, Netflix, Sentimentale
- Stati Uniti
- 7 September 2013
Recensione
Memore del suo precdente e lodato Once (Una volta), del 2006, John Carney torna a parlare di amore & musica, benché qui i percorsi sentimentali siano più sotterranei e meno scontati.
Scrittrice di canzoni di talento ed esecutrice poco convinta, l’inglese Gretta viene notata in un locale notturno di Manhattan da Dan (Mark Ruffalo), un discografico sciatto, separato (con classica figlia – Hailee Steinfeld – che tiene le distanze) e sulla via dell’alcool, pronto a scommettere su di lei e a registrare le sue canzoni en plein air.
Grazie a un raffinato intreccio di flashback scopriamo, nell’ordine, la disastrosa giornata dell’uomo, la rovinosa relazione della donna con Marco (Adam Levine), fidanzato mutatosi in poco tempo in cantante di successo egoista, e, in pillole, il reclutamento degli elementi della composita band d’accompagnamento.
Nella sostanza, niente di nuovo sotto il sole. Lo sbattuto talent scout risponde ai più vieti stereotipi dell’immaturo incapace di gestire la propria vita, soprattutto all’inizio, mentre l’ascesa della sua nuova scoperta appare piuttosto scontata.
Per fortuna, primeggiano due elementi: le note, celebri o scritte appositamente, che accompagnano la narrazione, e il dribblaggio dei canoni della storia romantica.
E c’è almeno cura per dei personaggi di contorno che godono di poco spazio, dal disponibile amico James Corden alla solita moglie comprensiva Catherine Keener, dal generoso rapper CeeLo Green al socio stufo Yasiin Bey (che altri non è che Mos Def).