
Un fantastico via vai
- Leonardo Pieraccioni
- Leonardo Pieraccioni, Marco Marzocca, Maurizio Battista, Serena Autieri
- Commedia
- Italia
- 12 December 2013
Recensione
Pieraccioni all’undicesima regia molla il co-sceneggiatore di fiducia, Giovanni Veronesi, e si affida a Paolo Genovese, diventato commercialmente più affidabile grazie al dittico di Immaturi, ma, a dispetto dei cognomi, resta in Toscana.
È l’indizio principale per comprendere, malgrado una volontà di cambiamento, di riflessione sugli anni che scorrono magari citando il passato (I laureati soprattutto), di un taglio più maturo (così sembrano alcuni sguardi del comico protagonista), che distaccarsi dalle rassicuranti abitudini è dura.
Così, sa un po’ di occasione mancata la vicenda dell’ultraquarantenne sbattuto fuori di casa dalla moglie per un presunto tradimento, ritrovatosi a dividere un appartamento con quattro universitari tanto differenti quanto stereotipati (i giovani attori non sembrano sempre a loro agio).
L’idea è imbastire il solito confronto generazionale, con l’uomo che accetta la sua età anagrafica e finisce con il fare un po’ da papà (alla faccia delle sue due gemelline) a ciascuno dei ventenni che occupano l’abitazione, tuttavia la seconda parte è schiacciata dal peso di trovate già stantie ai tempi di Castellano & Pipolo.
Nell’accoppiata di colleghi d’ufficio Marzocca/Battista, inoltre, convince solo il primo; di buono, però, c’è che Ceccherini morde il freno.
Meno Panariello, che si affida a un personaggio dalle battute vetuste la cui funzione sarebbe, per contrappasso, condannare il razzismo (tentativo d’altronde vanificato in altri passaggi).
Si registrano i camei di Benvenuti (ci manca!) e Iacchetti.