
Le invasioni barbariche
- Denys Arcand
- Dorothée Berryman, Marie-Josée Croze, Rémy Girard, Stéphane Rousseau
- Amazon Prime, Commedia, Crime, Da Riscoprire, Drammatico
- Canada, Francia
- 21 May 2003
Trama
Il ricco Sébastien, attivo a Londra, è invitato a tornare a Montréal dalla madre Louise: Rémy, suo padre, vitale e combattivo professore universitario, sta per morire.
All’inizio indeciso, dato che con il genitore, che odia il capitalismo, è da anni ai ferri corti, il giovane si convince, e porta con sé la fidanzata Gaëlle.
Rémy è ricoverato in un disastrato ospedale; in breve, superati i primi attriti, Sébastien lo accompagna a fare i necessari accertamenti e “unge” direzione e sindacati della casa di cura per risistemare un’ala abbandonata: lì viene alloggiato ed accudito il congiunto.
Poiché il male è in stato avanzato, il facoltoso figliolo, non potendo contare sulla sorella velista e giramondo Sylvaine, riesce pure a riunire le ex-amanti e gli amici più cari del degente: Diane, Dominique, Pierre (con la moglie Ghislain e prole al seguito) e Claude, giunto dall’Italia con il partner Alessandro.
Per alleviare le sofferenze di Rémy, inoltre, Sébastien non esita ad andare alla polizia per rintracciare qualche spacciatore di eroina; trova aiuto in Nathalie, figlia di Diane e tossicodipendente.
Recensione
Il declino dell’impero americano 17 anni dopo (con gli stessi caratteri): Arcand, presente in un cameo (“ritrova” il computer rubato), continua con coerenza il suo discorso anti-accentramento statunitense, aggiornandosi, servendosi di humour nero ed argomenti scottanti –gli errori della religione, la falsa informazione e le imperdonabili dimenticanze della storia (che coprono gli eccidi, tipo quello dei pellerossa), la decadenza politica (si cita persino Berlusconi), la droga e l’eutanasia– e riservando vetriolo persino alle degenerazioni dell’ideologia di Rémy (il sindacato mariuolo, la sua gaffe sul regime cinese).
È un film crudelmente bello, graffiante, caustico, ribaldo, commovente e persino furbo (vedi la possibile redenzione di Nathalie).
La trama, probabilmente per soddisfare tutto il pubblico, si snoda su due livelli: quello individuale (l’uomo che ama la vita alle prese con un’ineluttabile fine) e quello allegorico (Rémy, padre non a caso di un nuovo potente e di una naturista libera, come simbolo di una classe ribelle destinata, anche per scelta, a sparire), senza dimenticare precisi riferimenti alla letteratura e al cinema.
Insomma, si impara molto.