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Trama

Nella tranquilla cittadina di Banyan Kay, in Florida, l’affascinante capo della polizia Matt Whitlock, in procinto di separarsi dalla moglie e collega Alex, che ora milita nella squadra omicidi, intesse una relazione con la bella Ann Merai Harrison, sposata al violento Chris.

L’amante del detective scopre presto di avere un male incurabile, e intesta all’addolorato Matt, che nel frattempo decide di procurarle illegalmente il denaro per una costosa operazione, la sua ricca assicurazione sulla vita.

Le cose si complicano parecchio quando Chris e Ann vengono trovati carbonizzati a causa di un incendio che ha tutta l’aria di essere doloso.

In corsa contro il tempo, Matt cerca di evitare che i sospetti convergano su di lui, ma non è affatto facile ingannare l’intuito di Alex, che si occupa del caso.

Il simpatico analista Chae è l’unico ad intuire la situazione, però crede nell’innocenza di Matt e tenta di coprirlo, mentre l’agente indaga disperatamente.

Recensione

Non tutto è credibile al 100% (non puoi distruggere il telefonino di due urtanti emissari della DEA senza che questi, per quanto rincitrulliti, non battano ciglio), tuttavia non si può neanche negare il valore di una sceneggiatura, scritta da un debuttante al cinema, che sa essere coerente (con l’eroe –un tipo che potrebbe campare solo di reputazione– che sbaglia i conti almeno un paio di volte) senza rinunciare al ritmo serrato, segnatamente manifesto durante la trepidante attesa del fax e l’inseguimento al cardiopalma in albergo.

Franklin & Washington, già insieme nel meno interessante noir Il diavolo in blu, si avvalgono di alcuni spunti classici (l’uomo incastrato, l’amore non proprio estinto tra i divorziandi), della bellezza delle due attrici (soprattutto la Lathan, alias Ann, è una vera scoperta) e di un paesaggio provinciale dalle parti di Miami abbastanza insolito per un poliziesco.

E mettiamoci pure un incipit non nuovo ma presago degli eventi futuri e un personaggio, Chae (ovvero Billingsley, alquanto simile a un Jim Belushi) studiato per la battuta di spirito.

Tirate le somme, non è poco, no? .

Max Marmotta