
L’uomo che vide l’infinito
- Matt Brown
- Dev Patel, Devika Bhise, Jeremy Irons, Jeremy Northam, Stephen Fry, Toby Jones
- Biografico, Drammatico
- Regno Unito
- 9 June 2016
- English, Hindi, Tamil, French, Sanskrit
Recensione
Di biopics infiocchettati al cinema ce ne sono tanti.
Dignitosi perlopiù, però tendenti a romanzare.
Non fa eccezione il film di Brown, realizzato a 15 anni dal suo esordio e fastoso nella riproduzione d’epoca, incentrato sull’exploit del geniale matematico Ramanujan (il Patel di The Millionaire, per una volta “arginato” nella recitazione), indiano di umili origini trasferitosi a Cambridge nel periodo della Grande Guerra su invito del professor Hardy (Irons, al quale il ruolo calza a pennello) dopo che quest’ultimo ricevette delle lettere contenenti alcuni strabilianti saggi del giovane.
Il fatto è che l’ospite, che ha lasciato nella sua povera casa l’amorevole moglie Janaki (Bhise) con la promessa di portarla con sé successivamente, ha un innato talento per i numeri derivante da un intuito prodigioso, soprattutto considerata la sua estrazione, ma è allergico alle dimostrazioni, che invece per l’ambiente azzimato in cui si trova sono fondamentali.
Le manifestazioni di ostilità – un po’ a tutti i livelli – non tardano ad arrivare, e perfino i rapporti e la sostanziale amicizia tra il docente e il disallineato discente (benché i ruoli siano in effetti intercambiabili) si incrinano.
Rallentata da qualche ingenuità (soprattutto la mancanza di precauzioni nel trattamento della tubercolosi), l’opera – dalla biografia scritta da Robert Kanigel – comunque riporta alla luce un personaggio che lo merita.
Northam è Bertrand Russell.
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