
La leggenda di Bagger Vance
- Robert Redford
- Bruce McGill, Charlize Theron, Matt Damon, Will Smith
- Drammatico, Fantasy
- Stati Uniti
- 2 November 2000
Trama
Savannah, Georgia anni’20. Rannulph Junuh è un grande campione di golf, vincitore di moltissimi tornei nel Sud degli Stati Uniti.
È anche riuscito a conquistare la bella Adele Invergordon, figlia dell’uomo più ricco della città.
Dopo avere combattuto nella Grande Guerra con i gradi di capitano, Junuh, sconvolto dagli orrori del conflitto, fa perdere le sue tracce.
Adele prova a dimenticarlo buttandosi negli affari e promuovendo un match play di grande richiamo, a cui partecipano famosi campioni.
I politici di Savannah premono affinchè vi prenda parte anche un concittadino; la scelta cade su Junuh, che è rientrato in città, ma mostra apertamente di apprezzare più la bottiglia del gioco.
Gli sarà di grande aiuto un caddy di colore spuntato dal nulla, Bagger Vance.
Recensione
Redford sceglie di raccontare questa storia attraverso gli occhi di un bambino. Il risultato è un film complesso che oscilla tra l’esaltazione del più nobile spirito sportivo e una leggera ironia.
Il personaggio di Bagger Vance racchiude il senso di tutta l’opera. Aiuta Junuh a ritrovare il suo swing, la battuta al golf, e quindi a riscoprire l’uomo e il campione di una volta.
Non è casuale la scelta di uno sport dove si lotta contro se stessi e dove ci si danno da soli delle penalità.
Redford dirige con mano equilibrata un film prevedibile ma ricco di misticismo, arricchito dai suoi tòpoi quali l’amore per la natura e il rapporto (stretto) tra l’uomo e l’ambiente (alcuni giocatori del match play battono a piedi nudi, a contatto col green).
Il personaggio di Hardy (il bambino) è di chiara matrice spilberghiana, come l’inizio e la fine dell’opera.
Damon e la Theron sono più convincenti (e divertenti) in coppia, piuttosto che negli assoli; Will Smith ritorna a recitare come ai tempi di 6 gradi di separazione, costruendo un Bagger Vance a metà strada tra la realtà e la fantasia; una specie di pastore-filosofo-naturalista di colore nell’America della Grande Depressione.