
A proposito di Schmidt
- Alexander Payne
- Dermot Mulroney, Hope Davis, Jack Nicholson, June Squibb, Kathy Bates
- Commedia, Cult Movie, Drammatico
- Stati Uniti
- 22 May 2002
Trama
Warren Schmidt, 66 anni, abitante a Omaha, nel Midwest, è appena andato in pensione. Teme la noia che riempirà le sue giornate, rimpiange il suo lavoro di assicuratore e non vede di buon occhio il giovanotto che lo sostituisce, non ha molta voglia di trascorrere il suo tempo con la moglie Helen, con la quale è sposato da ben 42 primavere.
Quando quest’ultima muore improvvisamente, l’uomo si abbandona a se stesso e perde le sue certezze, scrivendo lettere-fiume al bambino africano che ha adottato a distanza, Ndugu.
A un tratto si scuote: si mette in viaggio sul camper che aveva comprato con la consorte diretto a Denver, dove la figlia Jeannie è in procinto di maritarsi con il venditore di materassi ad acqua Randall, che Warren considera un imbecille.
Impedire le nozze è il suo scopo.
Recensione
Da Alexander Payne, già regista del graffiante Election, del quale sono mantenuti la disillusione e, in misura minore, il cinismo, forse era lecito aspettarsi di più (nonostante qualche sapida trovata, come la riproduzione della morte di Marat).
L’alternanza tra commedia, dramma e road movie va di pari passo con gli umori del protagonista ma, su un piano narrativo, non si rivela sempre felice.
Eppure, guardando in controluce, il film contiene molte suggestioni, ed è soprattutto lo straordinario Nicholson (dopo La promessa, un altro pensionato represso per lui), la cui candidatura all’Oscar era inevitabile, a veicolarle.
Il suo personaggio di ex-assicuratore (perciò senza più sicurezze) inasprito dalla vedovanza, dal nome quasi comune (potrebbe chiamarsi Smith, invece prova a distinguersi, anche nella vita) è condannato dalla propria mediocrità, dai frustrati desideri di crescita e di successo, dalla distrazione con cui ha vissuto accanto alla consorte, dai suoi intenti posti male.
Il soggiorno presso Roberta, madre di Randall (una disinibita Kathy Bates), è all’insegna del disagio, dell’incapacità di adattarsi.
Warren pare sciogliersi solo nella bellissima immagine finale, un ritorno alla semplicità che evoca tutta la sua solitudine.
Nell’edizione originale, Angela Lansbury dà voce al promo per l’adozione a distanza; in effetti, alla pellicola è abbinata un’importante iniziativa di Children in Crisis.