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Trama

Biografia del grande boxeur Cassius Clay, con maggiore attenzione al decennio 1964-1974: la conversione all’Islam e la scelta di cambiare il proprio nome in Muhammad Ali; i rapporti con il giornalista sportivo Howard Cosell, coi trainer Bundini Brown e Angelo Dundee e con gli esponenti della comunità musulmana americana, in particolare Malcolm X e Elijah Mohamed; i suoi tre matrimoni con Sonji, Belinda e Veronica e il suo primo viaggio in Africa; il rifiuto di partire per il Vietnam e di conseguenza il ritiro della licenza pugilistica e la condanna per renitenza alla leva; i due combattimenti con Sonny Liston per la conquista e la difesa del titolo mondiale; l’oblio, i problemi economici e il ritorno nel titanico “Rumble in the Jungle” organizzato da Don King, cioè l’epico match con George Foreman a Kinshasa, nello Zaire di Mobutu, dove viene acclamato al grido: “Ali, buma-ye!”.

Recensione

Michael Mann incanta ancora una volta. Parlare di Muhammad Ali, importantissimo simbolo controverso di un’era incandescente, poteva dar luogo a una lettura faziosa ricca di ammiccanti drammatizzazioni.

Per nostra fortuna il rigoroso regista sfugge a tali complicazioni, sintetizzando il background del personaggio nello splendido montaggio dell’incipit, commentato dalla musica di Sam Cooke, e accennando appena agli eventi di cronaca contemporanei alle sue imprese e alla sua umanizzata vita privata.

Questo perché il gesto atletico del vero campione a conti fatti sovrasta le ingiustizie razziali, le strumentalizzazioni dei tirapiedi di Elijah Mohamed o qualsiasi macchinazione del losco affarista Don King, e soprattutto parla al cuore della gente di qualunque colore o ceto sociale, in un periodo in cui gli schermi televisivi sono affollati di primedonne dello sport con le tasche gonfie di miliardi.

Girata tra Chicago, Miami, New York, il Ghana e il Mozambico, l’opera arricchisce ancora di più le suggestioni stilistiche dell’autore (oltre ai consueti primi piani ravvicinati ci sono numerose riprese in soggettiva durante i combattimenti, con la mdp che vibra letteralmente ad ogni pugno), vanta una meravigliosa colonna sonora (Alicia Keys e Lisa Gerrard & Pieter Bourke su tutti), un impegnativo lavoro di make-up e degli straordinari interpreti, dal bravissimo Will Smith (Ali) al misurato Mario Van Peebles (Malcolm X), dall’intenso Jamie Foxx (Bundini) fino all’irriconoscibile Jon Voight (Cosell), ancora una volta trasformista per Mann.

Sax Marmotta