
Angeli ribelli
- Aisling Walsh
- Aidan Quinn, Dudley Sutton, Iain Glen, Marc Warren
- Drammatico, Storico
- Danimarca, Irlanda, Regno Unito, Spagna
- 19 January 2003
Trama
Irlanda, 1939. Il laico William Franklin, di convinzioni comuniste, reduce assai provato dalla Guerra di Spagna, in cui ha perso la propria compagna, viene assunto in qualità di professore di letteratura presso il riformatorio cattolico di St. Jude; una scelta operata da padre Damian fra molte polemiche. Ben presto l’uomo, abbastanza autoritario, conosce e si guadagna la fiducia dei difficili alunni, rei di crimini di poco conto: Delaney, Downey, Rogers, i legatissimi fratelli Peters, Mercier.
Proprio quest’ultimo, che si chiama Liam, si segnala come lo studente più versatile. Ma il prefetto della scuola, il rigidissimo fratello John, sempre pronto all’umiliazione verbale e alle punizioni corporali, non vede di buon occhio quel nuovo insegnante che interpella i ragazzi per nome e diffonde dottrine da lui giudicate più che pericolose.
Inizia uno scontro progressivamente più aspro e diretto per l’affermazione dell’autorità e dei metodi.
Senza contare che i ragazzi devono guardarsi anche dalle perversioni dell’apparentemente innocuo fratello Mac.
Recensione
Sceneggiato dall’autore del romanzo (autobiografico) Patrick Galvin, da Kevin Byron Murphy, uno dei produttori, e dalla stessa regista, il film, pur attingendo, ovviamente e purtroppo, dalla realtà, somiglia rischiosamente a L’attimo fuggente e a Magdalene.
Del primo conserva il profondo, simpatetico rapporto professore-allievi; del secondo ritroviamo, in versione maschile (ma con una donna dietro la macchina da presa), l’Irlanda repressivamente cattolica, le pene smisurate, l’atmosfera carceraria (la chiusura dell’istituto risale ad appena vent’anni fa).
Vincitrice di vari, meritati premi (a Copenaghen, a Salerno, a Seattle), la pellicola risulta secca e dolorosa, dotata inoltre dell’ottima fotografia di Peter Robertson che sa come caratterizzare i veloci flashback sulla guerra civile.
Impercettibili le sbavature della messinscena (un morto che respira, ad esempio), azzeccati tutti gli interpreti, dall’eccellente Iain Glen (fratello John), attento ad evitare la possibile macchietta in cui poteva cadere il personaggio di un sacerdote fascistoide roso dalla minaccia di perdere il potere, al ceruleo Aidan Quinn, per una volta più che sufficiente, autorevolmente doppiato da Renzo Stacchi.