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Trama

Il sogno della miserabile vita di Marvin Mange, archivista della polizia deriso persino dai ragazzini in visita con la scuola, è diventare un agente decorato come suo padre, anche se è stato bocciato più di una volta alle prove di ammissione in accademia.

In seguito ad un disastroso incidente, viene prelevato da un misterioso individuo (che poi scoprirà essere lo sperimentatore dr. Wilder) e operato in maniera particolarissima: infatti gli vengono trapiantati organi animali. Quando si risveglia, lo scombussolato Marvin possiede l’istinto di un cane, l’abilità natatoria di un delfino, l’acrobatismo di una scimmia e molte altre doti “bestiali”.

In breve, grazie a tali bizzarre capacità, riceve una vera divisa dal capo Wilson e diventa il paladino del suo distretto, con grande invidia del borioso sergente Sisk, al quale è stato assegnato.

Comincia a frequentare pure la graziosa ecologista Rianna e rimane invischiato in un’indagine su una strage bovina, alla quale partecipano anche i colleghi Fatty e Miles, l’uno sovrappeso, l’altro, di colore, profondamente convinto dei pregiudizi nei suoi confronti.

Recensione

Co-prodotto dal protagonista (lo stesso di Gigolò per sbaglio), dal suo amico Adam Sandler (che come sempre riserva un cameo per sé) e dallo sceneggiatore Tom Brady (che in seguito dirigerà Schneider in Hot Chick – Una bionda esplosiva), questa esile commedia ha subito uno slittamento distributivo di quasi due anni.

Con qualche aleatorio punto in comune con il vecchio telefilm “Manimal”, la pellicola si snoda attraverso un divertimento spicciolo e mai davvero incisivo in uno script bucherellato che non va molto oltre l’idea di base (per quanto il carattere di Miles –interpretato da Guy Torri– e le sue teorie vittimistiche risultino piuttosto riusciti).

Eppure, non viene spontaneo infierire sulla pochezza dell’insieme, anzitutto per il genuino infantilismo (inficiato da volgarità accennate e un po’ gratuite) che pervade la vicenda, secondariamente per l’abbozzato ma costante sentimento ecologista (magari “nero”) che ne emerge.

L’attore principale probabilmente non diventerà mai un grande comico, tuttavia si è palesemente prodigato parecchio, persino fisicamente, nella realizzazione del film.

E, in conclusione, dato che c’è in giro veramente di peggio, il pollice non può essere completamente verso.

Max Marmotta