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Trama

Orfano di madre da un paio d’anni, il quarantenne Elling ha trascorso l’ultimo periodo in una clinica psichiatrica, instaurando una stretta amicizia con il coetaneo massiccio e semplicione Kjell Bjarne.

Una volta dimessi, il governo offre ai due la possibilità di reinserirsi nella società, assegnando loro un appartamento e un assistente sociale che seguirà i loro progressi, Frank Åsli.

I primi tempi sono duri, specialmente per Elling, che manifesta la paura di uscire di casa e di rispondere al telefono.

Quando però l’uomo scopre il suo amore per la poesia, riesce un passo alla volta ad aggirare alcune fobie, aiutato dal comprensivo Alfons Jørgensen, abbastanza famoso in ambiente letterario e conosciuto per caso.

Quanto a Kjell Bjarne, viene distolto dalla sua insopprimibile attitudine ad ingozzarsi dalla gentile vicina Reidun Nordsletten, incinta; i loro bisogni d’affetto s’incontrano.

Recensione

Candidato in qualità di opera straniera all’ultima edizione degli Oscar (insieme a concorrenti del calibro de Il favoloso mondo di Amélie e No Man’s Land, che poi ha vinto), Elling è un film schietto e inequivocabilmente orientato verso l’ottimismo; il dramma è in agguato di continuo, ma tarda ad arrivare.

Magari in certi frangenti è un limite, tutavia la sensazione post-visione è positiva, e questo conta di più.

Inoltre, la sceneggiatura, derivata da un libro, indirettamente porta alla luce, quantomeno all’estero, la lodevole iniziativa del governo norvegese: offrire un’esistenza dignitosa a chi ha avuto problemi di disadattamento.

Pure alcuni dettagli (le ossessioni di Elling per la madre e per il partito laburista, le doti di meccanico di Kjell Bearne, la sostanziale benevolenza tra i due, che si appoggiano l’uno all’altro, e i loro incontri fortunati) dimostrano che nella costruzione di storia e personaggi si è lavorato abbastanza di cesello.

I capaci interpreti Nordin ed Ellefsen somigliano rispettivamente ad un giovane Depardieu e a un Kurtwood Smith (Robocop, L’attimo fuggente) in miniatura.

Li si potrebbe proporre per il remake americano, già in cantiere.

Max Marmotta