
Fortapàsc
- Marco Risi
- Ernesto Mahieux, Libero De Rienzo, Massimiliano Gallo, Michele Riondino, Valentina Lodovini
- Amazon Prime, Drammatico, Storico
- Italia
- 27 March 2009
Recensione
L’inevitabile pietra di paragone utilizzata per giudicare il nuovo film di Marco Risi, finalmente ritornato agli standard che lo rendevano riconoscibile fino a un decennio fa, è ovviamente Gomorra.
L’innovativo e asperrimo film di Matteo Garrone, infatti, ha azzardato nuovi, ardimentosi percorsi narrativi, ai quali Fortapàsc, modestamente, si sottrae, recuperando piuttosto l’indignazione tanto cara al cosiddetto e praticamente estinto cinema d’impegno civile.
C’è però di più: una volontà quasi caparbia, espressa mediante uno stile attento ai più piccoli cenni della quotidianità, di mostrare il protagonista, il giovane giornalista “abusivo” de Il Mattino Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra nel settembre del 1985, ovvero quando le sue inchieste cominciavano a far rumore, già raccontato sei anni fa nel misconosciuto E io ti seguo di Maurizio Fiume con Yari Gugliucci, non come un eroe, bensì come una persona comune, con i suoi difetti relazionali, la sua timidezza che comunque non arretrava di fronte alle porte sbattute in faccia, la sua determinazione nello scovare i fatti e metterli nero su bianco.
Un idealismo leggermente incosciente (ma non fino alla fine, suggerisce la pellicola) che resta ad ogni modo un fulgido esempio deontologico (non ancorato alle regole), la dimostrazione indefettibile che la direzione battuta dallo sfortunato cronista era giusta, e la barbarie con cui la malavita organizzata infierì su di lui fu l’unica vigliacca risposta concepita al suo attacco civile.
L’ultimo sguardo di Libero De Rienzo (eccellente come tutto il cast, che comprende pure un cameo di Marcello Mazzarella) evoca nello spazio di un secondo coraggio e paura, incredulità e consapevolezza, sfida e sorpresa, impotenza, pietà e disprezzo, facendoci uscire dalla sala commossi, seppur non nel senso più deteriore del termine.