
Halloween – La resurrezione
- Rick Rosenthal
- Bianca Kajlich, Brad Loree, Busta Rhymes, Jamie Lee Curtis, Tyra Banks
- Horror, Thriller
- Stati Uniti
- 1 July 2002
Trama
Dopo essersi definitivamente sbarazzato della sorella Laurie, ricoverata in manicomio, lo psicopatico mascherato Michael Myers, creduto erroneamente morto, si avventa su sei ragazzi provvisti di microcamere che occupano la sua vecchia abitazione.
Sara, Rudy, Donna, Jim, Bill e Jen, questi i loro nomi, sono stati selezionati dall’untuoso produttore televisivo Freddie Harris per un reality show (visibile solo su internet) d’eccezione: una notte, naturalmente di Halloween, nella casa di uno dei più leggendari assassini della storia.
L’idea dell’uomo di spettacolo, aiutato dall’assistente Nora, è quella di aggiungere qualche “fuori programma” per far sobbalzare partecipanti e navigatori.
Dato che il killer è davvero fra loro, ai malcapitati tornerà molto utile l’amicizia via e-mail che Sara ha stipulato con Myles (nickname: Deckard).
Recensione
Cosa non ci si inventa per proseguire una serie agonizzante (e sulla quale non si ha permanentemente il coraggio di mettere una croce sopra): addirittura una sostituzione di persona (imbavagliata), che avrebbe dato luogo ad una colluttazione per mera difesa.
Così, accantonato il falso epilogo del settimo episodio, la Curtis si congeda definitivamente (e fa bene, anche perché la parte iniziale con lei è sicuramente la migliore), e il regista Rosenthal, già autore della puntata n° 2 (citata nell’incipit), Il signore della morte (e del Bad Boys con Sean Penn, e di American Dreamer), e presente in un cameo “alla Pleasence” (è il professore), altro ex-indistruttibile della saga (se non fosse morto per davvero avrebbero resuscitato perfino lui), ripristina con stile poco felice e montaggio cupo atmosfere da “Grande Fratello” e Blair Witch Project, con lo svantaggio che prima ci era arrivato My Little Eye.
Myers (Brad Loree) è forzutissimo: si sorregge con una mano, sfonda tutto, sventra e comprime scatole craniche, però pure l’Harris del rapper Rhymes, a sorpresa invincibile karateka, non scherza.
Concediamo a Rosenthal poche pagine di discreta tensione e/o ironia (qualche uccisione sopracitata, la decapitazione in diretta, l’incontro tra i due Michael, che tuttavia pone uno dei tanti problemi dello script: come fanno gli organizzatori a conoscere nei dettagli la divisa del killer, benché la maschera sia stata mal rimaneggiata in questo film?), ma la morale di non gridare al lupo per finta già la conoscevamo.
Infatti, non crediamo che sia finita neppure stavolta. Deckard, impropriamente menzionato, è il personaggio di Ford in Blade Runner.