
Hell’s Kitchen – New York City
- Tony Cinciripini
- Angelina Jolie, Mekhi Phifer, Rosanna Arquette, William Forsythe
- Crime, Drammatico
- Stati Uniti
- 11 September 1998
Trama
Johnny ha appena finito di scontare cinque anni di galera in seguito a una rapina finita male, nella quale fu ferito e ci scappò un duplice omicidio.
Una delle due vittime era Hayden, fratellino della sua ragazza Gloria e membro dell’inesperta banda.
Quando Johnny esce, carico di buoni propositi e pronto a diventare un boxeur con l’aiuto del più anziano Lou, deve vedersela con l’infido Patti, anch’egli partecipe del crimine, e con la stessa Gloria, convinta della sua responsabilità per la morte di Hayden e decisa ad ucciderlo.
Recensione
Inganno: per lanciare il film del datato esordio dello sceneggiatore Tony Cinciripini si mettono in bella mostra i nomi di Angelina Jolie (all’epoca poco nota) e di Rosanna Arquette (sua sbandata genitrice nella finzione) allo scopo di attirare pubblico.
Ma il vero protagonista è Johnny-Mekhi Phifer (Clockers), personaggio redento fino all’inverosimile (praticamente, una figura messianica fuori posto) e tagliato con l’accetta come tutti gli altri.
Neanche la saggezza del pugile suonato Lou (un credibile William Forsythe) salva il lungometraggio dal pollice verso, dati le psicologie d’accatto (in tal senso, il piccolo Rick è esemplare) e il montaggio inconcludente: non c’è mordente e la pur nobile morale annaspa.
La storia è ambientata nel quartiere che dà il titolo, che ha già fatto da sfondo a Sleepers (là il doppiaggio l’aveva ribattezzato “La cucina del diavolo”).
Phifer è anche autore di alcune canzoni e firma la frase alla fine dei crediti (“Life is good”), mentre la pellicola è dedicata a papà Arquette.