
I vestiti nuovi dell’imperatore
- Alan Taylor
- Ian Holm, Iben Hjejle, Tim McInnerny, Tom Watson
- Commedia, Drammatico
- Germania, Italia, Regno Unito
- 1 January 2001
Trama
In esilio da sei anni sull’isola di Sant’Elena, sorvegliato da guardie inglesi, Napoleone Bonaparte prepara il suo glorioso rientro: fattosi sostituire dal mozzo Eugène Lenormand, suo sosia, il condottiero corso ne prende a sua volta il posto, ma la sua nave sbarca inaspettatamente in Belgio, ad Anversa.
Scottato dalle sue precedenti sconfitte e ampiamente diffidente anche nei riguardi di chi si professa suo fedelissimo, l’uomo riesce a raggiungere Parigi, dove trova ospitalità presso la giovane vedova Nicole, detta Pumpkin.
Recensione
Interpretata con maestria da Ian Holm, che alla fierezza arcigna dell’imperatore (nei cui panni si cala per la terza volta) contrappone la semplicità opportunista del suo sostituto (sembra di assistere alle performance di due attori diversi!), la nuova, elegante opera di Alan Taylor, co-prodotta dall’Uberto Pasolini di Full Monty, forse è meno sentita del suo precedente Palookaville, ma è comunque piacevole nella sua consapevole falsità storica (neanche troppa, se si rammenta che Bonaparte fuggì effettivamente dal suo primo confino sull’isola d’Elba, nel 1815).
Il personaggio, giustamente non privo di ombre, viene descritto nella sua voglia di riemergere, di comandare, di formulare strategie (irresistibile l’esposizione del piano di vendita dei cocomeri); peraltro, coloro che gli stanno accanto, da Pumpkin (la danese Hjejle di Alta fedeltà) al dottor Lambert (il McInnerny di Notting Hill), sebbene intuiscano la sua identità, cercano –direttamente o indirettamente– di proteggerlo dalla sua forte indole, da chi era e non è più (e non potrà più essere, anche per cause di forza maggiore).
Un plot che predica il ritorno alla normalità come inconscia cura alla grandeur, o comunque ad un passato oneroso (qualcosa in comune con Scorsese?).