
Il castello
- Rod Lurie
- James Gandolfini, Mark Ruffalo, Robert Redford, Steve Burton
- Azione, Drammatico, Thriller
- Stati Uniti
- 19 October 2001
Trama
Dopo una gloriosa carriera militare, il generale destituito Eugene Irwin viene rinchiuso in un castello adibito a carcere militare; la sua condanna ammonta a dieci anni e deriva da un’avventata azione di guerra da lui condotta nella quale morirono molti dei suoi uomini.
Ad accoglierlo trova il colonnello Winter, suo ammiratore e fanatico collezionista di reperti di battaglia, nonché poco diplomatico responsabile della prigione quietamente rintanato nel suo ufficio.
Dapprima estraneo agli altri detenuti (che conoscerà pian piano, su tutti il losco Yates) e agli episodi di prepotenza perpetrati anche indirettamente dal direttore, che non esita a far usare alle sue guardie proiettili di gomma (pur sempre pericolosi) per ristabilire l’ordine, Irwin interviene per difendere il debole Aguilera, ricevendo a sua volta una punizione.
È l’inizio di un vero e proprio conflitto per il comando della fortezza che si combatterà tra i due alti ufficiali.
Recensione
Per giudicare questo film (che nulla ha a che fare con Kafka), pericolosamente propendente verso le logiche della guerra e del mondo militare in genere (il regista, già autore del mal distribuito The Contender, ne ha fatto parte per quattro anni prima di diventare un critico cinematografico), proviamo a mettere da parte per un attimo la retorica che trasuda in parecchi punti e concentriamoci sul contenuto, riguardante lo scontro ideologico tra due uomini, uno votato al combattimento con onore, l’altro all’esercizio di potere (con la convinzione aggravante di meritare più rispetto) e giocato per nulla nascostamente come una partita di scacchi (è buona norma prevedere le mosse successive dell’avversario).
Ci sono dettagli arguti (la teca nell’ufficio di Winter –costantemente con musica classica in sottofondo– e il suo “destino”, il leale rapporto tra Irwin e il generale Wheeler di Delroy Lindo, l’innalzamento della bandiera) che nobilitano la sceneggiatura, tuttavia qualche approssimazione rende i tempi in cui Irwin organizza il suo “esercito” abbastanza improbabili, allo stesso modo della durata del clima di non-violenza.
Redford, che torna in cella ad oltre vent’anni da Brubaker, fa il suo dovere, ma è il suo sfumato nemico James Gandolfini a lasciare il segno.
Robin Wright, non accreditata, è la figlia di Irwin.