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Recensione

Intanto chiariamo: il titolo italiano richiama Il favoloso mondo di Amélie del tutto impropriamente, anche se – volendo trovare un nesso – i fratelli Stéphane e David Foenkinos, adattando un romanzo di quest’ultimo, con Audrey Tautou avevano lavorato nel 2011 dirigendo La delicatezza, inedito sui nostri schermi; in originale il film si chiama Gelosa.

I registi sceneggiano con grazia e discreto equilibrio ma senza sconti la condotta sociale sempre più insopportabile di una rispettabile insegnante (la bravissima e valorizzata Karin Viard, da noi ingiustamente ricordata solo per La famiglia Bélier) che non riesce ad accettare il divorzio, la crescita della figlia adolescente Mathilde (Dara Tombroff), talvolta percepita addirittura come un’“avversaria”, la serenità familiare dell’amica Sophie (Anne Dorval), moglie di Thierry (Xavier de Guillebon), le iniziative della giovane nuova collega Mélanie (la fantastica Anaïs Demoustier).

Solo vagamente cosciente della progressiva incontrollabilità delle sue invidiose azioni, è costretta a riaversi bruscamente, e drammaticamente.

La aiuta il simbolico incontro in piscina con l’anziana Monique (Thérèse Roussel), certo, tuttavia è alla sua “essenza” che deve fare appello.

Cast perfetto, con menzioni per Bruno Todeschini (il paziente spasimante Sébastien) e Marie-Julie Baup, nel ruolo di Isabelle, neo-compagna sempliciotta e sincera dell’ex-coniuge Jean-Pierre (Thibault de Montalambert).

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Max Marmotta