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Trama

Quattro uomini tra la quarantina e la cinquantina sono amici da un quarto di secolo, cioè dai tempi in cui giocavano a pallone tutti insieme.

Jeff e Alex hanno dato continuità alla loro passione, diventando editori di un paio di riviste sportive.

Anche Antoine, volendo, prosegue su questa falsariga, dato che è un professore di educazione fisica. Manu, invece, gestisce una macelleria; sua madre è recentemente rimasta vedova, e a risvegliarlo dal torpore sentimentale e dalle nozze fallite che ha alle spalle arriva la bislacca Juliette.

Pure Jeff, alle prese con l’imminente e poco gradito matrimonio della figlia, è separato ed ha una storia, mentre le avventure di Alex, nonostante i sospetti della costernata moglie, sono parecchie; attualmente si vede con l’avvocato Annette.

Chi invece non riesce proprio a perdonare una fugace scappatella della consorte è il fragile Antoine, padre del piccolo Arthur, letteralmente fuggito di casa in cerca di appoggio.

Recensione

Marc Esposito è un giornalista francese di inequivocabili origini napoletane, già autore di libri e sceneggiature, che può vantare una lunga esperienza di critico cinematografico nelle prestigiose riviste Première e Studio, da lui fondata.

Per questa sua prima regia ha radunato un cast eterogeneo, per quanto frenato (solo Darmon appare più spontaneo dei colleghi), ed ha imbandito una trama fatta di piccoli eventi quotidiani, dall’inizio incolore ma progressivamente più interessante man mano che si approfondiscono i caratteri e si fraternizza con i personaggi.

Si filosofeggia parecchio (forse troppo) e come spesso accade da un equilibrio si passa ad un altro, con diverse parentesi depennabili e tante donne, ben lungi dall’essere abbandonate a se stesse da una sceneggiatura programmaticamente dedicata al sesso forte.

I tempi cambiano (le persone), il cinema d’oltralpe non perde la capacità –o il vizio?– di osservarne, talora anche verbosamente, le conseguenze.

Max Marmotta