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Recensione

Difficile eguagliare i recenti risultati, qualitativi e commerciali, di Inside Out. Eppure la Pixar raramente sbaglia, perciò ecco a noi a stretto – forse troppo! – giro di posta un altro cartoon (di Peter Sohn) con personaggi altrettanto immaginari (dei dinosauri scampati al famoso meteorite, evolutisi nelle successive ere al punto di saper coltivare con perizia la terra) ma graficamente tratteggiati con semplicità, in aperto (e voluto) contrasto con gli splendidi paesaggi incontaminati – e perfetti per omaggiare il western, richiamato più volte da trama, sequenze, atmosfere – che avvolgono il film.

Al centro dell’attenzione un cucciolo di apatosauro tanto volenteroso quanto pusillanime, lontano da casa a causa – indirettamente, si renderà conto – delle bizze di una creatura selvatica, un “parassita”, in pratica un bambino incapace di esprimersi che diventa giocoforza un compagno di viaggio protettivo e da difendere.

Un percorso – nemmeno a dirlo – anche interiore, scandito con gustose gag (irresistibile quella con le “talpe”) e di momenti tarati per estrarre la lacrimuccia quando meno te l’aspetti.

Ma non c’è niente di banale. Nemmeno il cortometraggio completamente diverso, per toni e stile, che precede il film: Sanjay’s Super Team, diretto con intenti autobiografici da Sanjay Patel.

Max Marmotta