
Indizi di felicità
- Walter Veltroni
- Sami Modiano
- Documentario
- Italia
- 22 May 2017
- Italian
Recensione
Si comincia con le immagini tristemente note di alcune delle più devastanti tragedie inflitte all’umanità dal terrorismo nel secolo appena cominciato.
Un espediente non proprio elegantissimo che permette a Veltroni di porsi/porci la domanda: è possibile essere felici in un mondo così? E la felicità è un istante o uno status? Segue una lunga serie di interviste a gente comune, coppie, gruppi, scienziati, sportivi, uomini di chiesa, sopravvissuti all’Olocausto o alle stragi dell’11 settembre; ognuno racconta le sue esperienze, avendo fatto i conti con pignoramenti incombenti, potenziali perdite del posto di lavoro, malattie, scomparse dei propri cari.
Gli intenti sono sinceri: il film ci invita a partecipare e a rallegrarci con gli interpellati per il superamento di momenti bui e ardui (qualcuno inevitabilmente associabile al vissuto di chiunque), sollecitandoci indirettamente a reagire a qualsiasi causa di insoddisfazione o ansia ci assilli.
Di certo la proiezione del documentario non lascia indifferenti, ma l’autore non si accorge di indugiare sulla commozione o sulla sofferenza delle persone coinvolte, rischiando un poco desiderabile effetto da “tv del dolore”.
I suoi precedenti lavori da regista (nei quali peraltro si chiamava meno in causa) – I bambini sanno, comunque aggraziato dalla scelta dei giovanissimi “protagonisti” e ancor più il sentito debutto Quando c’era Berlinguer – sembravano più centrati ed equilibrati.
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