
Infiltrato speciale
- Don Michael Paul
- Ja Rule, Matt Battaglia, Morris Chestnut, Steven Seagal
- Azione, Crime, Thriller
- Germania, Stati Uniti
- 15 November 2002
Trama
Il russo Sascha Petrovitch e l’afroamericano Nick Frazier, componenti della stessa banda di malviventi, vengono arrestati insieme (il primo è moribondo) e condotti nel rinnovato carcere di Alcatraz.
Qui il direttore, un latino che si fa chiamare El Fuego, tiene molto al rispetto delle regole e si prepara all’esecuzione del pacifico Lester.
Quest’ultimo è la causa dell’improvviso assedio da parte del commando di Donny, apparentemente un rispettabile arrampicatore politico: questi vuol sapere a tutti i costi dal condannato a morte dove sono nascosti 200 milioni in oro.
Mentre la polizia, coordinata dall’energica Williams, si attiva, il sequestratore fa leva sul pericolo che corrono i suoi ostaggi; fra loro, la signora McPherson, giudice della Corte Suprema.
Il ritrovato Sascha (che custodisce un segreto) e Nick organizzano internamente la resistenza agli invasori, coinvolgendo altri detenuti: fra loro Twitch e l’enorme Little Joe.
Recensione
A parte che il titolo italiano svela stupidamente la “grande” sorpresa di questa grezza pellicola (chi conosce l’unico ruolo di cui è capace, se così vogliamo dire, Steven Seagal avrà già capito), la prima cosa che salta agli occhi nel rozzo e poco scorrevole script partorito dal regista Don Michael Paul (che fa un’apparizione nella divisa di un capitano delle Squadre Speciali) è la pluralità di personaggi, soprattutto inessenziali (il direttore, il giudice, la “pupa” cattiva), che popola il film.
Che a onor del vero è pieno di altre futilità: innesti, digressioni, rallentatori, cavallerie improvvisate… Si tenta della vana ironia, si sbandiera indarno il nobile sentimento dell’amicizia, ma al di là di un paio di efficaci momenti di action movie (una sigaretta esplosiva e un fucile rotante) non si va.
Un’opera ottusa e violenta (iniziata tre anni fa), come dettava la tradizione dei primi lungometraggi di Seagal (Sascha, o se preferite detenuto n. 1137), ormai gigantesco nella stazza e classicamente inespressivo persino quando cammina (figuriamoci se deve piangere la moglie!).
Non c’è più da sorprendersi se molte delle sue fatiche (e di quelle dell’omologo Van Damme) finiscono negli ultimi tempi direttamente sugli scaffali delle videoteche (vedi l’annunciato e mai uscito The Foreigner).
L’ingrassata ma sempre fatale Claudia Christian è la poliziotta Williams.