Video & Photo

2 videos

Trama

1899. Un misterioso criminale, detto il Fantasma, attacca con armi moderne l’impero britannico e la Germania per scatenare un conflitto tra le due nazioni.

Fiutato il trucco, M, capo dei servizi segreti inglesi, convoca a Londra l’avventuriero Allan Quatermain col compito di guidare una squadra di uomini straordinari per sconfiggere la minaccia.

Ne fanno parte il Capitano Nemo, inventore del sottomarino Nautilus, la chimica Mina Harker, “marchiata” dal vampiro Dracula, il dottor Henry Jekyll, artefice di una pozione che lo trasfoma nel mostruoso mister Edward Hyde, l’uomo invisibile Rodney Skinner, l’immortale Dorian Gray e l’agente americano Tom Sawyer.

Le indagini conducono a Venezia, dove sta per tenersi un summit dei leader europei.

Recensione

Ispirato, con diverse licenze, all’omonimo romanzo a fumetti sceneggiato da Alan Moore (le cui strisce su Jack Lo Squartatore hanno già infervorato i fratelli Hughes), La leggenda degli uomini straordinari è un blockbuster ricchissimo di effetti speciali dove non tutto è da buttar via.

Sorvolando infatti sulla sceneggiatura distratta e sulla mano caotica del buon Norrington (Blade), il film si basa su un pastiche letterario fonte di numerosi buffi anacronismi, nonché del divertimento del lettore esperto.

Un progetto sviluppato sostanzialmente con un occhio al soggetto originale e l’altro al botteghino. Senza alcun riferimento agli elementi sociali e psicologici delle vignette, l’opera si apre infatti con una lunga introduzione (quaranta minuti), atta a delineare con rapidità le caratterizzazioni e a gettare le basi dei sequel, per poi fare luogo all’azione vera e propria, a dire il vero molto meno efficace e alquanto banale.

Un mezzo passo falso per il grande Sean Connery (Quatermain), il quale si diverte tuttora a recuperare lo stile di Bond ma si rivela anche un produttore esecutivo poco saggio, estromettendo così dalla scena gli altri personaggi (vedere il reboante finale per credere).

Sax Marmotta