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Trama

Jerry Black è uno scrupoloso detective di Reno, Nevada, ormai prossimo alla pensione. Giusto mentre sta festeggiando l’ultimo giorno di lavoro, giunge la notizia del ritrovamento del corpicino martoriato (prima della morte le è stata usata violenza) di una bambina.

Coinvolto dal proprio senso del dovere, Jerry giura all’affranta madre della piccola vittima che troverà il colpevole a qualunque costo.

Recensione

Sembra il classico spunto per un’americanata con serial killer, vero? E invece lo Sean Penn regista, alla sua terza (e migliore) esperienza dietro la macchina da presa, ci offre un’opera matura, degna del suo pessimismo e di quello di Dürrenmatt, nonché del maledettismo americano con tipico sfondo provinciale.

È strano (benché improbo) pensare che un uomo così rissoso nel privato sia capace di tanta poesia e di tanta profondità.

Ritmi lenti, riflessivi, decisamente anti-commerciali (alla faccia delle mode), ma non per questo meno emozionanti.

E fa piacere ritrovare un calibratissimo e inarrivabile Nicholson, per di più circondato da comprimari scelti con grande cura, da Stanton a Redgrave a Rourke; a quest’ultimo –probabilmente– il trucco ha restituito la faccia di un tempo.

Max Marmotta