
Laissez-passer
- Bertrand Tavernier
- Charlotte Kady, Denis Podalydès, Jacques Gamblin, Marie Desgranges
- Drammatico, Guerra, Storico
- Francia
- 9 January 2002
Trama
Parigi, 1942, l’occupazione nazista è in corso. L’assistente alla regia Jean Devaivre ha serie difficoltà per lavorare, così accetta di mettersi al servizio della tedesca Continental, produttrice di film francesi.
L’uomo, ex-campione di ciclismo (pronto ad estenuanti pedalate pur di vedere la moglie Simone, lontana per motivi di sicurezza) cerca solo di guadagnarsi la pagnotta; peraltro, procura preziosi documenti agli oppositori, allo scopo di consegnarli agli inglesi.
Diverso il destino, dello sceneggiatore e poeta Jean Aurenche: assolutamente restio a collaborare con la Continental, rifiuta le sue proposte e si rifugia pusillanimemente, a turno, tra le braccia delle sue amanti: l’attrice Suzanne Raymond, la sua sarta personale Reine Sorignal, la giovane prostituta Olga.
Recensione
Ancora una provocazione di Tavernier, che nel ricostruire le autentiche sorti di questa uomini di cinema (e per la via ne incontriamo pure molti altri, dal regista Maurice Tourneur allo sceneggiatore Jean-Paul Le Chanois agli attori Michel Simon e Danielle Darrieux) s’è anche beccato l’accusa di riabilitare i collaborazionisti dell’epoca, contraddistinta da una sorta di pre-maccartismo europeo che condannava alla disoccupazione gli ebrei anziché i comunisti.
In realtà, il film appare principalmente come un omaggio alla decima musa e ai suoi artigiani di quel periodo.
Prolisso? Un poco, tuttavia il problema non è tanto la durata, resa piacevole da una messinscena elegante che tocca il suo apice nella fase (con unità d’azione) in cui Devaivre, malato, è costretto a riciclarsi in spia, quanto la pluralità di nomi e di volti, che presupporrebbe una buona conoscenza degli artisti in questione prima che degli eventi storici.
Oltre che dei bravi interpreti, la pellicola si avvale di veri spezzoni di lungometraggi degli anni ’40 e ribadisce, se mai ce ne fosse bisogno, che lo spettro della fame la paura da bombardamento erano presenze fisse sui set.
Tantissime le micro-partecipazioni, da Jacques Boudet a Pierre Berriau.