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Trama

Camden College, New England. Alcuni studenti vivono le giornate all’insegna degli eccessi. Sean Bateman spaccia droga nel campus, deve un sacco di soldi al suo partner in affari Rupert, non manca a una festa ed è sempre a caccia di ragazze.

Lauren Hynde, che non disdegna alcol e cocaina, ha deciso di conservarsi vergine per il bel Victor, il quale al momento è in giro per l’Europa.

Il bisessuale Paul Denton ha appena rotto con il suo compagno Mitchell, che lo ha lasciato per Candice, e durante un party invita a pranzo Sean, il quale nel frattempo ha conosciuto Lauren a un seminario.

Ma anche Lara, compagna di stanza della Hynde sessualmente più disinibita, ha messo gli occhi sul giovanotto crapulone.

Recensione

Socio e amico di Quentin Tarantino, autore dell’allucinato B-movie Killing Zoe, Roger Avary torna dietro la macchina da presa traendo ispirazione dall’ostico Ellis.

Trasporre le pagine cariche di descrizioni del romanziere americano difatti costituisce un’ardua impresa per qualsiasi cineasta, come nel caso di Mary Harron e del suo American Psycho.

Ed è inevitabile quindi rintracciare anche in questo film le medesime pecche dovute alla natura del soggetto, sebbene il regista scelga con intelligenza di concentrarsi solo sugli elementi parossistici, col chiaro intento di disturbare il pubblico e costringerlo a una riflessione partorita dal disprezzo per i personaggi.

Lo stile, ossessivo e semisperimentale, il linguaggio e le situazioni volutamente fastidiosi –persino nei momenti lirici– portano a un’impietosa radiografia della società del domani.

I giovani bravi protagonisti (su tutti James Van Der Beek/Sean, proveniente dalla serie TV “Dawson’s Creek”) plasmano pertanto caratteri prede di un insopportabile vuoto esistenziale, apparentemente colmabile dallo sballo e dal sesso, incapaci di vivere l’amore o i rapporti sociali e capacissimi di ferire e ferirsi.

Una pellicola interessante, se presa per il verso giusto.

Sax Marmotta