
Lunedì mattina
- Otar Iosseliani
- Anne Kravz-Tarnavsky, Jacques Bidou, Narda Blanchet, Radslav Kinski
- Commedia, Drammatico, Sentimentale
- Francia, Italia
- 1 January 2002
Trama
Vincent vive in campagna e lavora come saldatore in una grande industria. Ogni mattina si alza molto presto e va in macchina alla stazione; sceso dal treno monta sul pullman che si dirige alla sua fabbrica, dove è severamente vietato fumare.
Un giorno l’uomo, intristito anche dalla routine familiare (nessuno lo considera granché) e dalla mancanza di tempo da dedicare alla sua passione, la pittura,, decide di non entrare e di accendersi una sigaretta.
Poco dopo, su suggerimento del padre gravemente malato, parte alla volta di Venezia, sperando di trovare un mondo meno monotono.
Recensione
Ci si può sottrarre al grigiore della quotidianità? Il soave georgiano Iosseliani (o Ioseliani, a seconda delle traduzioni dal cirillico) è pessimista, benché questa sua nuova fatica, vincitrice del premio per la miglior regia all’ultimo festival di Berlino, sia baciata dall’usuale levità e non rinunci alla solita, surreale ironia.
La forma e la capacità di comunicare quasi senza parole (i pochi dialoghi francesi sono sottotitolati, poi ci si sposta in Italia) rimandano a Chaplin o a Tati, ma il cineasta (che interpreta il ruolo del nobile veneziano Enzo Di Martino, amico del padre di Vincent) neppure stavolta perde l’occasione per intessere, simpaticamente, un elogio del bere (e, nel qual caso, del fumare), da intendere come bisogno di sfogo, di fuga da doveri inappaganti e alienanti.
I ritmi sono giustamente pacati, quasi una sfida alla frenesia odierna (cinema compreso), a rendere ulteriormente preziosa un’opera già di alto livello.