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Trama

Sebastian è un brillante biologo, che da molti anni lavora a un progetto governativo: ricercare il segreto dell’invisibilità e il relativo antidoto.

Nonostante diversi successi (anche se non completi) sulle cavie animali, i superiori non sanno se rinnovare la fiducia a Sebastian, che deciderà, a loro insaputa, di essere la prima cavia umana.

Recensione

Ritorna Paul Verhoeven, e ritorna alla grande. L’uomo senza ombra è l’ennesima rilettura del tema dell’invisibilità, mai però studiato così a fondo nelle sue perversioni.

Il film, a una prima parte scientifica, fa seguire un momento in cui gli spettatori si adattano, insieme a Kevin Bacon, a un nuovo modo di vivere, e Verhoeven non si lascia sfuggire l’occasione per inserire voyeurismo ed erotismo.

L’ultima parte propone, come in molti altri thriller, la classica situazione claustrofobica di un gruppo di persone bloccate in un luogo chiuso (qui un immenso laboratorio nel sottosuolo), che cercano di sopravvivere all’assassino.

Mai visti effetti speciali così impressionanti e realistici, funzionali peraltro al racconto. Premio della pazienza a Kevin Bacon, che ha recitato per oltre metà film dipinto interamente di verde o nero.

Sax Marmotta