
Memorie di una geisha
- Rob Marshall
- Ken Watanabe, Michelle Yeoh, Suzuka Ohgo, Ziyi Zhang
- Amazon Prime, Drammatico, Sentimentale, Storico
- Stati Uniti
- 6 December 2005
Recensione
A Robin Swicord è toccato l’ingrato compito di adattare per il grande schermo questo best seller di Arthur Golden.
In effetti, quando un libro ha avuto una tale diffusione, a migliaia di lettori/spettatori saltano agli occhi le differenze tra la pagina scritta e i fotogrammi; che, nel caso specifico riguardano, come spesso avviene in questo genere di trasposizioni, una notevole decurtazione della storia, soprattutto nella parte finale.
In effetti, perché affidare l’incipit e gli snodi della vicenda ad una voce narrante anziana rappresentante la protagonista se poi non ci viene concessa neppure per un secondo la sua immagine nel finale? Lunga era la parte post-nozze, non è per forza un torto averla tagliata per snellire un’opera già troppo “elegante” (cioè aleatoriamente noiosa) per risultare del tutto digeribile, in particolare se si considera che dall’uscita di scena della perfida Hatsumomo (inevitabilmente splendida Gong Li) la trama perde interesse (seppure le ultime tribolazioni e il raddrizzamento di vari torti facciano da degno coronamento al racconto).
Il personaggio principale è Chiyo (Suzuka Ohgo da piccola, Zhang Ziyi da grande), venduta ancora bambina (nel 1929) insieme alla sorella da genitori indigenti e destinata, in quel di Kyoto, grazie alla fiducia della già esperta Mameha (Michelle Yeoh), a diventare, con il nuovo nome di Sayuri, una richiestissima geisha, ovvero una dama di compagnia – a differenza di quanto si creda comunemente – non necessariamente intima.
Senza meno, fra l’invidia di colleghe meno belle o più vecchie. Accompagnato da polemiche provenienti dal Giappone (dove l’utilizzo di attrici cinesi non è stato molto gradito), il film di Rob Marshall (Chicago) non è spiacevole, facciamo a capirci, ma non è neanche la pellicola “memorabile” (vedi titolo) che avrebbe potuto essere.