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Recensione

Forte del grande successo di quattro anni fa, Jay Roach ripropone i personaggi inventati da Mary Ruth Clarke e Greg Glienna (autore di un primo misconosciuto Meet the Parents del 1992) con un sequel canonico ma indolore, preconfezionato ma anche creativo.

Affidandosi infatti a un’idea già sfruttata ne Il vizietto, il nuovo capitolo delle disavventure di Greg/Gaylord Fotter (Ben Stiller) e Pam Byrnes (Teri Polo) li vede prossimi al matrimonio e in procinto di trascorrere un week-end in Florida affinché i Byrnes senior, l’ex-agente della CIA Jack (Robert De Niro) e sua moglie Dina (Blythe Danner) –accompagnati dal nipotino Piccolo Jack–, conoscano i futuri consuoceri Fotter, l’ex-avvocato Bernie (Dustin Hoffman) e la sessuologa della terza età Roz (Barbra Streisand).

Un incontro/scontro tra due famiglie agli antipodi, una conservatrice e borghese, l’altra sessantottina e liberal, che mette in agitazione l’impacciato Greg fin dai primi momenti, scatenando una girandola di equivoci e situazioni comiche pure sul modello del recente cinema demenziale americano, di cui il regista è uno degli alfieri.

Tuttavia il risultato definitivo è una commedia di medio livello, decisamente inferiore a Ti presento i miei, dove il punto di forza erano le gaffes di un ingenuo uomo comune il quale, per amore, provava a farsi ammettere in un contesto classista.

I toni qui tendono a banalizzarsi in una sceneggiatura/canovaccio che, pur abbozzando bene i riferimenti, vanta colpi di scena pretenziosi ed esclusivamente finalizzati a vivacizzare una traccia già asservita agli interpreti.

Difatti, in un progetto così concepito, è inevitabile che i mostri sacri di Hollywood si scatenino in varie improvvisazioni non sempre efficaci, pur testimoniando un po’ tutti un discreto affiatamento, se si esclude qualche momento no di Hoffman.

Ma quando la scena è del Piccolo Jack (interpretato dai gemelli Spencer e Bradley Pickren), allora le risate sono assicurate.

Sax Marmotta