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Trama

Il pluriricercato boss della mafia albanese Abedin Nexhep sta per essere trasferito in una prigione di massima sicurezza a Strasburgo.

Le operazioni sono affidate a una squadra composta da agenti speciali francesi e italiani, dove si ritrovano gli amici Laborie e Giovanni.

Il convoglio viene però attaccato costringendo i superstiti a scappare con il prigioniero. Braccati da un nutrito commando, si rifugiano presso un immenso magazzino in periferia, già obiettivo di un organizzato gruppo di ladri capeggiati da Nasser e Santino.

Recensione

Non è raro imbattersi in un action-movie francese che riecheggia nel soggetto, nelle caratterizzazioni e persino nei dialoghi certi archetipi americani.

E al termine della proiezione permane il dubbio sulla nazionalità di una pellicola che, per le sue caratteristiche, si colloca a metà strada tra la “scuola Besson” e una sua plausibile involuzione.

Ma, per fortuna, Florent Emilio Siri è dotato di un pregevole talento che gli permette di gestire con eleganza i tempi; di virare sul ralenti per accentuare il pathos o di serrare il montaggio per incrementare ritmo e tensione.

Inoltre la trovata ben poco hollywoodiana di prolungare l’antefatto oltre la metà del film consente l’innesco di un meccanismo della suspense tutt’altro che banale, sebbene nella seconda parte la routine sovrasti ogni spunto.

Inedito ruolo drammatico per Samy Naceri (Nasser), già protagonista della saga Taxxi, e discreta trasferta transalpina per Valerio Mastandrea (Giovanni) e Angelo Infanti (Abedin Nexhep).

Mentre la cantante-attrice Nadia Farès (Laborie) conferma la sua passione per ruoli femminili duri.

Sax Marmotta