Video & Photo

1 videos

Recensione

Simon Pegg e Nick Frost nella vita sono due amiconi affermatisi nel parzialmente appiattito (almeno sul versante commedia) panorama cinematografico britannico.

Affamati di cultura pop, sono stati sceneggiatori e protagonisti di due geniali titoli comici, L’alba dei morti dementi (2004) e Hot Fuzz (2007), contaminati rispettivamente dall’horror e dal poliziesco ed entrambi diretti dall’acuto Edgar Wright.

Adesso, sotto la guida del discontinuo Greg Mottola, capace di passare dalle sfumature de L’amante in città (1996) e di Adventureland (2009) alla grana grossa di SuXbad – Tre menti sopra il pelo (2007), scrivono e interpretano quest’irridente omaggio alla fantascienza alla Spielberg (che ha pure uno spiritoso cameo vocale).

La trama vede gli inglesi Graeme e Clive, esperti e – in piccolo – creatori di fumetti fantasy, recarsi con entusiasmo al Comic-Con d’oltreoceano.

La loro trasferta comprende una specie di pellegrinaggio in camper attraverso i più suggestivi luoghi di avvistamenti alieni degli USA.

Proprio nei pressi dell’Area 51 si imbattono in un piccolo e furbo extraterrestre, Paul (doppiato in italiano da un duttile Elio, in originale dal richiestissimo Seth Rogen), stufo di una lunga collaborazione con i servizi segreti americani e determinato a farsi prelevare da un’astronave.

Dopo i primi comprensibili screzi, il gruppetto fa squadra con una ragazza perbene sequestrata per sbaglio e cerca di raggiungere l’obbiettivo, tra gli inseguimenti di agenti federali tenaci ma inetti e gli improperi del padre della rapita.

Grazie anche a un cast (che include Jeffrey Tambor, Jane Lynch e David Koechner) in sintonia con il tono giocoso di un plot abbastanza cesellato, la pellicola si accattiva senza troppi problemi la simpatia del pubblico e mantiene un ritmo alquanto sostenuto.

Ci sono film consigliabili per molto meno.

Max Marmotta