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Recensione

Il produttore e regista tv Tomsic esordisce al cinema trasponendo una sceneggiatura scritta da Mark Steilen e Rob McKittrick, a sua volta basata su un articolo di Russell Adams del blasonato Wall Street Journal che rendeva conto di un’assurda storia vera (per parafrasare il lancio pubblicitario): l’ininterrotto gioco infantile (consistente semplicemente nel toccare l’avversario, che deve “liberarsi” toccandone un altro) di un gruppo di ultraquarantenni i quali, amici da sempre, ogni mese di maggio riprendono – a suon di travestimenti e colpi bassi, se necessario la “competizione”.

Vivere in città diverse non è un ostacolo. Nella finzione Hoagie (e la sua compartecipe moglie Anna), Callahan, Chilli e Sable sono praticamente coalizzati contro il clamorosamente imbattuto, scatenato Jerry.

Le nozze di quest’ultimo forse sono l’occasione giusta per demolire il suo primato. Il copione non si preoccupa troppo di tenerci aggiornati su “a chi sta”, preferisce inoculare – talvolta persino a sproposito – un po’ di azione (con le circonvoluzioni degli inarrestabili “bambinoni”) e preparare un risvolto melanconico sulla vita che sfugge.

Tacendo sugli squilibri, c’è chi in simili contesti fa decisamente meno. Meritorio il cast, con Helms nel suo elemento, Hamm e Renner in (rara) modalità commedia e un côté femminile che, oltre alla navigata Fisher, comprende Annabelle Wallis, Rashida Jones e Leslie Bibb.

Cameo di Brian Dennehy.

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Max Marmotta