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Trama

La giovane ispettrice Anita Staro, italiana operante nella polizia francese, riceve una mattina la visita della piccola Alice, la quale, recando come prova un dvd contenente un cruento filmato, accusa la madre di aver compiuto numerosi efferati omicidi.

La donna, la ricchissima e potente Eva, attiva immediatamente i suoi avvocati per ottenere il rilascio della figlia, trattenuta come testimone.

Ma la bambina fugge, braccata dai gorilla al soldo della genitrice, e si imbatte casualmente nel mercenario dal passato doloroso Hugues, il quale le offre aiuto e la accompagna in Portogallo al fine di rintracciare il padre Travis, dato per morto.

Il sanguinoso assassinio di Casinopolis, amico fidato di Travis, insospettisce Anita che parte alla volta di Lisbona.

Recensione

Nuova testimonianza della traccia indelebile lasciata da Besson nella cinematografia francese. Riecco quindi un soggetto che vede protagonista una bambina in pericolo, accompagnata e difesa da un killer buono e taciturno, e che si vota a sequenze d’azione ricchissime di sparatorie, riservandosi sporadici stereotipi poetici.

Peccato che il regista Megaton ne impoverisca ulteriormente le potenzialità optando per uno stile compiaciuto da videoclip, per uno script lacunoso dai risvolti discutibili e per caratterizzazioni dalla mano pesante che perseguitano tutti i personaggi, sia buoni che cattivi.

In sostanza, un tronfio b-movie, il quale conferma il declino dell’ex-stella transalpina Jean-Marc Barr (Hugues) e la sempre viva attenzione della sufficiente Asia Argento (Anita, per una volta doppiata da una professionista) per i giovani cineasti stranieri.

Almeno la selezione musicale non nasconde una pregevole eterogeneità, spaziando dai Goldfrapp ai Dead Can Dance.

Sax Marmotta