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Recensione

Premiato come opera prima all’XI Rome Independent Film Festival (ma non è l’unico premio ottenuto), il lavoro del siciliano Gianni Cardillo e del toscano Daniele De Plano nasce da un corto di quest’ultimo, Il regalo di Natale, a sua volta insignito – tra l’altro – del Nastro d’Argento.

Ma sul piano narrativo se ne discosta abbastanza. Ambientato dalle parti di Marsala, dove le saline danno lavoro a molti, racconta di un ragazzino (Emanuel Li Causi) con la passione del cinema (che coglie la realtà con la sua telecamera amatoriale) e di una giovane attrice (Tiziana Lodato), tornata dall’America dove si era recata a cercar fortuna.

Il bambino trova nel nonno di costei (Ben Gazzara in una delle sue ultime prove) un saggio mentore, che per buona parte del film espone (con la voce di Vittorio Di Prima) il suo punto di vista dall’aldilà (è per l’appunto il riferimento al dialettale “da questa parte” del titolo, che però evoca anche l’atlantica contrapposizione tra Sicilia e Stati Uniti e l’alternanza tra passato e presente).

Malgrado gli inevitabili disequilibri fra interpreti e alcuni “grumi”, il lungometraggio è in grado di mostrare ciò che altre seppur blasonate pellicole non hanno: un cuore.

Musiche di Roy Paci.

Max Marmotta