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Trama

Chris Cole vive nel mito del suo gruppo metal preferito, gli Steel Dragon. Con i suoi amici ha fondato la band Blood Pollution (da una delle canzoni dei suoi idoli), con la quale si esibisce proponendo cover e imitando il leader Bobby Beers.

Ma i musicisti ad un certo punto si stancano: quando vogliono proporre loro composizioni, Chris li abbandona sbattendo la porta, seguito dalla fidanzata-manager Emily.

Il caso vuole che si ritrovi a sostenere un provino proprio con i Dragon… .

Recensione

Parte senza destare particolari entusiasmi il nuovo film di Stephen Herek (I tre moschettieri), il cui titolo di lavorazione era Metal God: un ragazzo degli anni ’80 (ma la storia di Tim Owens dei Judas Priest, a cui si ispira la sceneggiatura, risale solo a cinque anni fa), perlopiù accettato dalla famiglia, con una passione che già a noi sembra datata, le tournée, le groupies, il sesso, l’alcool, il talento, l’eccessiva sicurezza, le invidie non sono argomenti del tutto nuovi, ancorché trattati nel recente Quasi famosi (ambientato nel decennio precedente).

Tuttavia, al di là degli omaggi, bisogna ammettere che l’umorismo di fondo non è male e che il film prende quota da quando Chris (che poi diventerà Izzie) è al cospetto del suo cantante favorito.

In fin dei conti, la voglia di normalità e di trovare una propria strada non è una tematica sbagliata.

Per l’ex-rapper Marky Mark/Mark Wahlberg è l’occasione per riutilizzare le corde vocali, mentre Jennifer Aniston, un po’ in ombra, prova a distaccarsi dalla Rachel di “Friends”.

Max Marmotta