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Trama

Ancora inseguimenti rocamboleschi per lo spericolato Daniel e il suo taxi “ritoccato”. Proprio quando si reca a conoscere i genitori della sua dolce Lily, spacciandosi per uno studente di medicina, si trova ad accompagnare di gran carriera all’aeroporto appunto il padre della sua fidanzata, un generale dell’esercito.

Ma l’accoglienza marsigliese al ministro della difesa giapponese viene funestato dal rapimento di quest’ultimo da parte di misteriosi ninja.

Così Daniel si ritrova a collaborare nuovamente con l’amico poliziotto Émilien, finalmente patentato e in ansia per l’amata collega biondona Petra, anche lei scomparsa.

La caccia li conduce fino a Parigi.

Recensione

Squadra che vince non si cambia. Se Taxxi nel 1998 era letteralmente esploso come fenomeno comico-poliziesco polverizzando gli incassi francesi, Taxxi 2 non si è dimostrato inferiore schierando lo stesso team, con in testa l’attore di origine maghrebina Samy Naceri.

Copione e produzione sono ancora del “re Mida” francese Luc Besson, mentre a dirigere il folle baraccone è stato chiamato Gérard Krawczyk (al posto di Gérard Pirès).

Il risultato è praticamente all’altezza del primo capitolo (ci si sofferma meno sui personaggi che conosciamo già): disimpegno totale votato all’intrattenimento puro.

Come sempre in questo genere di prodotti (e soprattutto nei seguiti) non tutte le gag vanno a segno, ma a un film scacciapensieri non si deve chiedere di più.

Max Marmotta