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Trama

Svezia 1975. Dopo essere stata maltrattata dal marito, Elizabeth decide di trasferirsi con i figli a casa del fratello.

Quest’ultimo, Goran, vive in una comune hippie dove si parla principalmente di politica ed è praticato il libero amore.

Elizabeth, inizialmente diffidente nei confronti di quell’ambiente, si lascia poco a poco coinvolgere, mentre il marito prova a comportarsi da responsabile.

Recensione

Dal regista di Fucking Amal, film campione di incassi in patria nel 1998, ecco un’altra piccola perla, una commedia caustica, simile in parte a Happiness, girata con primi piani ravvicinati e rapide zoomate.

Lukas Moodysson ironizza indistintamente sia sui benpensanti, coi loro piccoli segreti, che sugli hippies, coi loro estremismi che li portano a bandire Coca-cola e carne, e a considerare “Pippi calzelunghe” un libro capitalista.

Il tono risulta comunque molto leggero, e nel finale il regista fa scendere la sua benedizione su tutti, rivelandoci che nessuno dei personaggi è realmente cattivo e che il peggior male della vita è la solitudine.

Bravissimi i due piccoli interpreti dei figli di Elizabeth, Sam Kessel e Emma Samuelsson.

Sax Marmotta