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Recensione

I prolifici fratelli Vanzina, Carlo ed Enrico, il primo regista, entrambi sceneggiatori, stanno – bisogna dargliene atto – arditamente tentando di “colonizzare” un periodo ingrato e poco battuto dalle produzioni italiane con il “cinecocomero”, risposta balneare ai “cinepanettoni” natalizi.

A fine giugno 2008 Un’estate al mare, composto di ben sette episodi in sequenza, si comportò bene al botteghino; adesso, con un paio di settimane di anticipo, giunge Un’estate ai Carabi, già in testa alla classifica del week-end però con risultati inferiori alle aspettative.

Rispetto al precedente c’è una novità: le vicende non sono che cinque, e stavolta si intersecano tra loro, comunque senza interazione fra i personaggi, il che magari renderebbe l’insieme più appetibile per chi ama i nomi in cartellone; d’altronde, gli attori così sono impegnati a turno sul set solo per pochi giorni, ed è più semplice ottenere numerose disponibilità.

In generale, c’è da registrare una miglioria: d’accordo, son sempre le solite barzellette condite da prevedibili giochi di parole e sponsor imperanti, eppure, al di là di qualche stereotipo di troppo, le volgarità sono quasi sparite a beneficio dell’abilità di alcuni commedianti, che continuano a meritare copioni superiori ma sono in grado di innalzare il non entusiasmante livello (Gigi Proietti su tutti, seguito da Carlo Buccirosso, Enrico Brignano e Maurizio Mattioli).

Un cenno sulle trame che si sviluppano in quel di Antigua? Un dj mollato dalla ragazza che si è messa con un collega, un autista tiranneggiato dal principale palazzinaro, un bancario che per un errore dell’amico medico crede di avere poche settimane di vita, un dentista in vacanza con l’amante, un truffatore che rischia di perdere il socio bambino.

Da aggiungere al cast le bellezze di Jayde Nicole e Sascha Zacharias.

Max Marmotta