Torna anche quest’anno Rendez-Vous (giunto alla 14ª edizione), appuntamento – di nome e di fatto – con il cinema francese contemporaneo. Sotto l’egida dell’Ambasciata di Francia in Italia, presieduta da Martin Briens, l’iniziativa, organizzata dall’Institut français Italia (grazie all’addetto al settore audiovisivo Rémi Guittet e alla direttrice artistica Vanessa Tonnini) insieme a Unifrance, sta toccando ancora una volta, a partire dall’inizio di aprile, quasi tutte le maggiori città italiane: Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Bologna e Firenze.

Nella capitale, la prima a ospitare le proiezioni di quest’edizione, c’è una “coda” che la accomuna al programma del capoluogo siciliano (dove l’istituto linguistico è guidato da Éric Biagi), che si svolgerà al cinema Rouge et Noir di Piazza Verdi, 8: la presenza dell’attore e regista Vincent Macaigne, affermatosi prima sui palcoscenici d’oltralpe e ormai interprete molto richiesto per il grande schermo, dove è stato diretto da nomi del calibro di Oliver Assayas, Nakache & Toledano, Louis Garrel. Specializzatosi in figure goffe e insicure, trasmette molta della sua sensibilità ai personaggi che incarna, tanto che questi spesso portano il suo stesso nome. L’ospite, che nell’Urbe il 30 aprile ha accompagnato quello che, a oggi, è il suo unico lungometraggio dietro la macchina da presa realizzato per il cinema (Pour le réconfort, 2017), nella corposa tappa palermitana introdurrà alcune delle sue più importanti prove da attore offerte nell’arco dell’ultimo decennio, compreso quel Médécin de nuit (2020), noir su un dottore generoso ma invischiato in un brutto affarefirmato da Élie Wajeman, che, per l’intensa interpretazione, gli è valso il César (visibile alle 20.30 di venerdì 3 maggio).

Gli altri titoli in cartellone (ovviamente tutti proposti in lingua originale sottotitolata) sono il tenero Una relazione passeggera (Chronique d’une liaison passagère, 2022) di Emmanuel Mouret (l’unico ad aver già goduto di una distribuzione nel nostro Paese, a opera di Movies Inspired), in cui il nostro, sposato, ha una storia non così superficiale come appare con Sandrine Kiberlain (giovedì 2 maggio, 20.30); Une histoire américaine (2015), di Armel Hostiou, nel quale assistiamo al tentativo di riconciliazione di un uomo con la sua ex (Kate Moran) in quel di New York (venerdì 3 maggio, ore 18.30); La bataille de Solférino (2013) della pluripremiata Justine Triet (Anatomia di una caduta), che si svolge durante il ballottaggio delle presidenziali francesi del 2012, con le tensioni tra una giornalista divorziata (Lætitia Dosch), “appostata” davanti alla sede del candidato socialista, e il padre delle sue figlie, presentatosi a far loro visita con un giorno di ritardo, e infine Ritratto di un amore (Bonnard, Pierre et Marthe, 2023, nella foto, in sala ufficialmente dal 16 per I Wonder), lavoro più recente di Martin Provost, biografia del pittore Pierre Bonnard e della sua musa e poi moglie Marthe, che ha il volto di Cécile de France (sabato 4 maggio, rispettivamente alle 18.30 e alle 20.30). Il biglietto per il singolo ingresso (acquistabile anche sul sito del cinema) costa 6 € (5 per i tesserati dell’Institut français e per i minori di 30 anni).

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