Human Nature
- Michel Gondry
- Hilary Duff, Ken Magee, Mary Kay Place, Miguel Sandoval, Miranda Otto, Patricia Arquette, Peter Dinklage, Rhys Ifans, Robert Forster, Rosie Perez, Tim Robbins, Toby Huss
- Commedia, Drammatico
- Stati Uniti
- 12 September 2001
Video & Photo
Trama
Un uomo, da sempre vissuto allo stato selvatico nella foresta (dove lo aveva condotto e allevato il folle padre), viene trovato dallo scienziato Nathan Bronfman, impegnato in approfonditi esperimenti per insegnare le buone maniere ai topi, e dalla sua attuale fidanzata Lila Jute, scrittrice amante della natura con un passato da fenomeno da baraccone a causa della peluria che le ricopre tutto il corpo (particolare sconosciuto al suo partner).
I due, segnati da infanzie terribili, catturano la scimmiesca creatura, presto battezzata Puff, e Nathan si mette in testa di farne un perfetto gentleman attraverso i suoi metodi da laboratorio.
Rifiutata per Gabrielle, l’assistente francese dello studioso, Lila, dapprima contraria per le proprie convinzioni personali, accetta di contribuire al processo rieducativo.
Recensione
Scritto dall’eccentrico Charlie Kaufman, sceneggiatore di Essere John Malkovich di Spike Jonze (qui i due co-producono) e diretto da un richiestissimo regista francese di videoclip (ha già lavorato per Madonna e per Björk), il film, pur ricalcando il mito di Tarzan e del “buon selvaggio” e predicando, come è facile intuire dal titolo, la generale, ed ereditaria, bassezza della razza umana, spara a raffica idee simpatiche e in qualche frangente geniali: si vedano, per esempio, le confessioni in parallelo dei tre protagonisti, una in carcere, l’altro dinanzi ad una commissione speciale, l’ultimo in un bianchissimo Aldilà.
L’irriverenza del soggetto è pienamente padroneggiata dagli autori, anche laddove le reazioni dei personaggi (Lila che si spoglia senza indugio una volta scorto l’uomo-primate) non sono proprio in sintonia con le situazioni.
La cattiveria serpeggia, a sottolineare l’ovvio (Puff, oltre all’etichetta, apprende la tendenza alla slealtà) in maniera originale e divertita.
Insomma, una pellicola di una certa qualità presentata all’ormai lontano festival di Cannes 2001 e colpevolmente gettata allo sbaraglio, senza alcun conforto pubblicitario.
